lunedì 22 maggio 2017

Catetere

Durante quel mese imparai a conoscere meglio il carattere, la positività, la competenza e l'umanità del Dott. Demichelis, primario del reparto di pneumologia dell'ospedale di Imperia (da me simpaticamente soprannominato "tuttologo" , visto che un malato Sla nell'asl 1 vede solo lui...cura le infezioni intestinali, si occupa della nutrizione, fa le terapie...decide tutto, come scoprirete nei post successivi).
Dopo una ventina di giorni sarei potuto tornare a casa ma lui doveva assentarsi, così fui costretto a stare ancora una settimana, ma, tutto sommato, fu una fortuna perchè almeno riuscii a farmi levare il catetere. 
Si, perchè, nonostante la nostra insistenza, il primario non voleva levarmelo, ci disse: " Tanto prima o poi!". Non credette quando gli dicemmo:" Guardi che un malato Sla non avrà mài bisogno del catetere, la malattia non tocca gli sfinteri!" Aggiungendo:" Comunque, se avesse ragione lei, meglio poi che prima,scusi". Ma non ci fu niente da fare, così, al primo giro visita chiesi di levarlo e, ancora oggi, dopo più di 5 anni, non ho bisogno di un tubo nel pisello portatore di infezioni.
Al suo rientro mi disse:"Non pensavo riuscissi a stare senza "...
Un'altra cosa che mi ricordo di quel mese fu quando l'otorino si punse durante l'operazione per farmi la tracheo e in rianimazione mi chiesero di fare le analisi per la sieropositività. Una mattina in pneumologia, mi chiesero la stessa cosa. Risposi che le avevo già fatte e di chiamare la rianimazione, ma la dottoressa non lo fece e alla fine, dopo un pò di insistenza, acconsentii. Ma il giorno dopo... arrivò un dottore e mi chiese di fare un prelievo perchè l' otorino si era punto durante l' operazione. . .
Al mio fermo rifiuto e all'invito di comunicazione più intensa almeno tra dottori dello stesso reparto, se ne andò rivolgendomi uno sguardo come se non fossi collaborativo e ostacolassi il suo lavoro. . .

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